Luis Sepùlveda: Il maestro che credeva in ciò che insegnava. Così voliamo!
Scritto da Domenico Salierno
“«Volare mi fa paura» stridette Fortunata alzandosi. «Quando succederà, io sarò accanto a te» miagolò Zorba leccandole la testa.” estratto da “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” di Luis Sepúlveda.
Ci lascia in questi giorni una persona che aveva un modo fuori dal comune di vedere il mondo. Ma ce lo raccontava con tanta enfasi da renderlo chiaro a tutti.
Autore di molti romanzi ricchi di passione ed ideali. Per lo più i suoi e quelli per cui aveva lottato in passato e faceva ancora. Riusciva a creare storie avventurose e dava vita a personaggi rocamboleschi intrecciando i fili di quella particolare, ma semplice, narrativa che lo ha reso noto a tutto il mondo.
“E se è tutto un sogno, che importa. Mi piace e voglio continuare a sognare.”
Il fulcro dei suoi romanzi ruotava intorno all’eterna lotta tra il bene ed il male. Voleva cambiare il mondo attraverso le parole, attraverso i suoi racconti. Chissà se tra le righe dei suoi romanzi venisse celata la verità dei suoi trascorsi. Nella sua vita è stato torturato, arrestato e condannato. Per sette mesi fu rinchiuso in una cella dove non aveva neppure spazio per stendersi.
Poi, di nuovo la libertà ma durò poco. Fermo sulle proprie idee, venne di nuovo arrestato, stavolta aveva da scontare un ergastolo. Di nuovo, la sua “Zorba” gli evitò una vita in gabbia. Dopo circa due anni uscì di prigione ed iniziò a girare il mondo, fermandosi a capire il vero di ciò che vedeva e non l’apparenza che gli veniva mostrata.
“«Volare mi fa paura» stridette Fortunata alzandosi. «Quando succederà, io sarò accanto a te» miagolò Zorba leccandole la testa.”
Tra le tante vicende, quella fatta in Amazzonia diede vita a “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”. Romanzo che ha consentito notorietà non solo nei luoghi dove lui è vissuto ma in tutto il mondo.
Tutto quello che viene dopo è solo la vita di una persona, che pur non potendo volare, ha saputo insegnarci come farlo. Perché ci credeva veramente. A presto Luis Sepùlveda.