Non cercare l’occasione, diventa l’occasione
Oggi, per la prima volta, ho assaggiato il latte di riso. Non mi ha entusiasmato. Diciamo che sono stato spinto a tale passo, uno dei tanti, dalla ricerca di una vita più salutare e il cibo ha la sua importanza in questo percorso. Con i giusti abbinamenti, ammetto, che anche il latte di riso ha il suo fascino e oso dire che è mutevole il suo approccio al palato se lo accompagno con i cereali, qualche scaglia di cioccolato e un paio di mandorle.
Per la prima volta in tanti anni ho trovato la mia colazione ideale. Poi rimescolo con un bel caffè e una dannatissima sigaretta che presto dovrò abbandonare ma per adesso, e lo dico con piacere, sono soddisfatto di aver scoperto il gusto di fare colazione nella mia cucina mentre mia moglie girovaga per casa cantando. Le mie giornate iniziano in amore, musica e adesso anche con la colazione. Se non fossi stato propenso a tentare, ad essere aperto mentalmente, non avrei mai provato il latte di riso. Se non avessi rischiato di abbinarlo ad altri gusti non l’avrei apprezzato in particolare dopo la sconfitta inflittami dal latte di soia.
In ogni caso non è un diario dedicato al latte ma alla capacità che ho avuto di essere io stesso l’occasione. Finalmente ho capito che nulla si trova sotto un cavolo, che non si inciampa su una possibilità di cambiamento o lavorativa, e non ti viene a cercare niente e nessuno se non vuoi farti trovare. Ho trascorso molto tempo a crogiolarmi nell’attesa che accadesse ciò che speravo, lo desideravo ma la componente ATTEGGIAMENTO l’ho sempre ignorata. Prima di adesso e prima del latte di riso. Beh! L’ironia fa parte dell’atteggiamento.
Nulla passa da una porta chiusa. Siamo micro-mondi in espansione, emozioni vaganti per l’universo e rappresentiamo il messaggio di ciò che siamo e possiamo dare. Ci ricarichiamo di vita tramite la vita degli altri. Ho conosciuto mia moglie sul set di un video musicale che fino al giorno prima doveva essere girato in tutt’altro posto, poi il regista volle cambiare location e quindi ci spostammo cambiando anche una parte dello staff e l’attrice.
La nuova attrice portò sul set una sua amica e questa era proprio mia moglie. Se fossi stato chiuso e puntiglioso non avremmo cambiato nulla e non l’avrei conosciuta. Dipende da noi! L’altro giorno, pur stando poco bene, sono andato a prendere il caffè al bar e il banconista dopo avermi servito mi guardava sorridente e ho ricambiato quel sorriso. Non ero chiuso nonostante la mia cervicale e da lì è iniziata una piccola chiacchierata e pensa un po’ lui suona la chitarra e io ho uno studio di registrazione, lavoreremo insieme.
Tutto questo è per dire che ho capito che l’occasione non si cerca, bensì sono io stesso l’occasione. Il mio modo di pormi e di essere mi trasforma nell’occasione di condivisione che arricchisce l’energia di questo pianeta. Non servono lauree e specializzazioni per comprendere tutto questo. Siamo come fiori che seguono il sole e qualche volta è solo questine di allentare la corda, lasciarsi andare e diventare l’opportunità migliore per me stesso e per chi amo. Io sono la mia occasione più grande. A pensarci bene ci vuole poco, giusto un po’ di umanità.